Pro Loco Michele Caputo
Moschiano (Av)
Associazione Culturale e Sociale apolitica e non a fini di lucro
Ultimo Aggiornamento 31 Agosto 2024
La diffusione, incremento e cura della cultura, sopratutto nei piu’ giovani, e’ probabilmente il pilastro fondamentale della missione della Pro Loco e quello, forse, senza del quale, tutto sarebbe inutile e crollerebbe.
Sia chiaro che per cultura non intendiamo la semplice memorizzazione di date ed eventi o quella che spesso viene confusa con il caratteristico “pezzo di carta” da prendere dopo anni di scuola, ne’ tantomeno quella che moltissime persone oggigiorno pensano di acquisire via I cosidietti “social media” tipo Facebook, Instagram o simili. Quella protemmo quasi definirla “sottocultura”.
Per cultura intendiamo la costante ricerca, conoscenza, studio e documentazione accurata di fatti ed eventi storici mondiali, nazionali e locali nonche’ luoghi, persone, culti e tradizioni sopratutto quelli piu’ vicino alla nostra realta’ locale, l’anamnesi degli antefatti e l’analisi critica di cosa li ha generati, come essi si siano evoluti nonche’ delle consequenze positive e negative che hanno apportato, e l’effetto che hanno avuto e continuano ad avere sulla nostra societa’ e vita quotidiana. Il tutto questo inquadrato nella realta’ cosmologica che ci circonda plasmata dalle parole, pensieri e azioni di quelli che ci hanno preceduti.
Ma in un paese con una tradizione agricola e artiginale cultura e’ anche il saper “leggere” la natura ed essere maestri nel metterla al servizio di noi tutti senza violarla.
Come Don Lorenzo Milani ci riferiamo all’insuperabile conoscenza che i nostri contadini hanno di come, dove e quando coltivare la nostra terra, spesso impervia, che richiede un enorme sforzo fisico per metterla al servizio dell’uomo. Essi sanno scrutarne i suoi segni dalle nubi che si accavallano premonitrici di piogge, ai germogli che appaiono sui noccioli, castagni ed ulivi apportatori di frutti a sostegno della nostra vita. Ed i nostri artigiani che con mani esperte per millenni hano intarsiato porte e facciate di chiese come quelle della Carita’ o della Piazza o di casa nostra, a statue e pulpiti, oppure semplicemente creato da semplici tronchi, tavoli, sedie, armadi e perfino altari o costruiti muri e case.
Non c’e’ e non ci sara’ mai professore universitario capace di coltivare la terra o fabbricare un mobile o solo anche mettere su un muro a secco come I nostri antenati ed i nostri artigiani. Questa e’ la cultura a cui ci riferiamo e di cui andiamo fieri.
Cultura e' anche far tesoro delle testimoninaze del passato, curarle, preservarle e diffondere la loro conoscenza.
La cultura, in senso metaforico, e’ simile ad una torcia. Una torcia che viene passata da generazione in generazione. Guai se si spegnesse o si affievolisse.
Occorre tenerla viva. Che risplenda nella notte. Sopratutto nella notte dell’ignoranza, delle divisioni, del “me ne frego”, del “qui non si fa mai niente”. La cultura rende liberi, forti, protagonisti. Ma guai ad ammalarsi di protagonismo. Essa si nutre e progredisce nell’umilta’ e nella ricerca instancabile di cose nuove nonche’ nella disponibilita’.
La Cultura non e' invidiosa e arrogante, ma promovue ed unisce, e' umile ed immensa.
Cultura e’ essere curiosi. studiare, osservare, analizzare, chiedersi del perche’ delle cose, imparare, mettere in pratica. Ma sempre con rispetto, positivita’, amore e fede.
Cultura e’ guardare lontano. Oltre il muretto o lo spiazzale di casa nostra, gli alberi ed I monti del vallo. I fiumi ed il mare dell’Italia. Oltre il tempo e lo spazio.
Cultura e’ agire, osare, mettetesi in gioco, essere curiosi, rischiare. Anche sbagliare a volte purche' si riconoscano gli errori e servano da trampolino di lancio per il futuro e per corregerli.
Cultura e’ infine avere un' idea ed un ideale ed essere disposti a tutto pur di difenderlo e diffonderlo senza avere paura e non perdendo la speranza. Mai.
Questa idea di cultura negli anni ha avuto a Moschiano diversi esempi e promotori. Tutti I nostri padri e nonni ma anche, per citare alcuni esempi, Michele Caputo negli anni ‘30, Il Circolo Culturale degli ‘60, Il Prof Carmine Pacia a cui e’ dedicate una via, la Prof.ssa Anna Laura Palumbieri a cui e’ dedicate una piazzetta, il Prof. Pasquale Moschiano originario di Moschiano ma lauretano d’adozione ed altri che spesso si sono affermati lontano da Moschiano o dal Vallo. Essi sono tutti esempi piu’ recenti di materializzazione di questo tipo di cultura. Ma non solo loro. Si pensi anche a tutti quelli che ogni mattino si svegliano e vanno nei campi, nelle botteghe sui luoghi di lavoro ed agli innumerevoli altri figli di Moschiano che negli anni si sono fatti onore e continuano a farlo a casa loro o nel mondo intero con l’esibizione di una virtu’ di cui siamo fieri di avere. Anche essi fanno parte e forse a maggior ragione della nostra entita' ed eredita' culturale.
Un popolo ed un paese senza cultura e senza fautori ed esportatori di cultura e’ destinato a morire. La missione della Pro Loco e' far si' che la vita continui.
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