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A qualche chilometro di distanza da Moschiano andando verso Forino ed Avellino, in localita’ Sant’Angelo fino agli inizi degli anni ’80 sorgeva la chiesa di San Michele. Dietro di essa vie e’ ancora oggi una grotta con una sorgente al suo interno.

Si sa che tale luogo di culto esistesse gia’ alcuni secoli orsono come riportato dalle visite Pastorali del Vescovo Scarampo nel nel 1550 (cfr P. Moschiano – I Sacri monti del Vallo di Lauro pp 56 e segg). Accanto alla chiesetta vi era anche una semplice casetta di due stanze su due piani per un eremita e entrambe spesso servivano come rifigio o semplice luogo di sosta trovandosi esse sulla strada che da Moschiano porta verso Santa Cristina, Forino ed Avellino.

Come citato altrove San Michele potrebbe essere stato il luogo dove si ritiro' Suor Angiola della Pace quando da giovinetta decise di ritirarsi in preghiera e fu convinta dall'eremita del posto a tornare a casa (vedi biografia Suor Angiola della Pace   qui 

Negli anni ’70 l’allora amministrazione comunale di Moschiano provvede’ a sistemare lo spiazzale antistante abbellendole anche con delle panchine in cemento. Fino an allora nella chiesetta vi si celebrava una messa almeno una volta all’anno, nel giorno della festa liturgica del Santo. Si hanno notizie certe che Giuseppe Siniscalchi nato in America ma di Quindici e sposato con una moschianese Assunta Esposito ogni anno mandava offerte per far celebrare quella messa. Sulla sua tomba e quella della moglie a Peekskill (NY) si possono ancora vedere le immagini del Santo e della Madonna della Carita’ scolpiti li per sua volonta’.

Il prof Moschiano nell’opera citata fa una dettagliata descrizione di come la cappella si presentasse prima che il terremoto del 1980 la danneggiasse massicciamente per essere poi abbattuta e mai ricostruita. Al suo interno oltre all’altare di marmo ed al pavimento in maioliche (alcune si potevano ancora ammirare nella sacrestia della chiesa dell’Incoronata a capomoschiano salvate dall’allora parroco Don Giuseppe Manfredi quando la cappella di San Michele fu abbattuta) vi era anche un organo, la statua del santo (anch’essa portata nella chiesa dell’incoronata) e diverse lapidi (cfr op cit).

Dietro la chiesa sul lato nord dello spiazzale si apre una cavita’ di media grandezza nella montagna dove al suo internsgorga una sorgente d’acqua in tempi antichi molto utile ai contadini del posto ed ai viandanti. L’entrata della “grotto” era un tempo molto piu’ ampia e ben curate dall’eremita della chiesetta e dagli stessi contadini. Oggi il suo ingress e’ quasi del tutto ostruito dalle sterpaglie e cespugli ed in suo interno si e’ andato via via riempiendo di detriti ed altro material. La fonte e’ quasi del tutto scomparsa.

Riportiamo nelle foto a lato una bellissima descrizione fatta della grotta nel 2005 dai ragazzi delle scuole medie di Moschiano con l’aiuto dei loro maestri e professori e del prof P. Moschiano. In essa si narra anche delle origini della grotta e di come questa si sia formata in tempi antichi a causa di un terremoto che provoco’ il distaccamento di una parte del costone della montagna. Non ci meravigliamo se viene anche citato di come essa fosse negli anni di fine ‘800 usata come rifugio dai vari “briganti” che gironzolavano per Moschiano ed il Vallo (cfr’ P. Moschiano – Una episodio di brigantaggio a Moschiano – Scuola Tipografica Sordomuti – Bologna).

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