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Cappelluccia

Cappelluccia  

  Crocella   

  Cappella Votiva  

  Cappelluccia  

Fino agli anni ’70 quando fu costruita su iniziativa dell’allora Parroco Don Salvatore Pierro e con l’aiuto dell’amministrazione comunale la strada carrabile che porta alla Carita’ e poi estesa fino alla cima del Monte Pizzone, si poteva andare al Santuario solo a piedi percorrendo delle mulattiere.

Tradizione vuole che vi fossere tre diversi sentieri per accedere al Santuario: uno per ogni rione. Il realta’ I piu’ usati erano quelli che portavano su al Santuario dal rione Croce e da Coposchiano.

Quello che partiva dal rione Croce dalla localita’ Pistiello era un po’ piu’ lungo e si arrampica per le pendici della collina su fino alla pianura del “Cantaro” per poi congiungersi con altri due sentieri provenienti da Taurano, uno piu' in basso in localita’ Acquarola e l'altro un po’ piu’ su sulle pendici del monte Serra per proseguire poi fino al Santuario ed oltre fino a Santa Cristina attraversando “le Pezze”, “Cerreto” e “e 40 moie”.

E proprio su questo sentiero a meta’ strada tra il bivio del sentiero piu' in alto che sorge la cosidetta “Cappelluccia”.

Essa e’ di fatto un tempietto non tanto grande, di forma quadrata ,con una cupola e senza porta o cancello (o meglio una volta c'era un cancelletto, ma ora non piu', che si affaccia sul lato destro del sentiero su uno  piccolo spiazzale su uno dei terrazzamenti tipici del monte Serra. Questi terrazzamenti, sostenuti da mura a secco ben costruite e purtroppo oggi abbandonati e, quando il fuoco appiccato da mani quasi sacrilege oseremo dire per il mancato rispetto e cura del territorio e da mente ignoranti, non li distrugge, sono popolati da rigogliosi e bellissimi cespugli di giunchi e ginestre oltre che da alberi di querce.

Entrando nel tempietto, ma gia da fuori,  si puo’ notare un dipinto della Madonna della Carita’ sul muro di fronte e proprio li’ davanti all'immagine una pietra con una curvatura nel mezzo a mo’ di “trono regale” e un incavo piu’ avanti. La leggenda vuole che in questo luogo si sia fermata per riposare la Madonna di ritorno da Moschiano dalla Chiesa del rione Croce (un tempo parrocchia San Bartolomeo ) dove era stata portata per essere venerata. Chiaro segno questo della credenza popolare di come Essa volesse essere venerata su al monte. Azzardiamo anche un’altra ipotesi forse meno plausibile ed e’ quella che questo fosse il luogo originale dove la pastorella avesse visto la Madonna e che per ovvi motivi pratici (il luogo e’ molto scosceso) il suo culto con la relativa chiesa sia sorto dove oggi sorge il Santuario anche perche’ in quella piana di sicuro vi erano antichi insediamenti (come riportata dal prof P. Moschiano nel suo “ Il Santuario della Madonna della Carita” (op cit)).

In ogni caso per anni questo luogo e’ stato una tappa obbligata per tanti pellegrini che si recavano a piedi da Moschiano e dai paesi vicini al Santuario ed anche di contadini o pastori che tendevano al loro raccolto a alle loro greggi su per il Monte Serra e oltre.

Negli anni il tempo lo aveva quasi distrutto ed il dipinto della Madonna era quasi scomparso. Con la costruzione della strada carrabile negli anni ’80 fu restaurato e vi fu costruito una stradina di accesso (qualche centinaio di metri) direttamente dalla strada asfaltata. Anche il dipinto della Vergine fu ripreso forse un po’ troppo alla leggera e senza la supervision di esperti per cui con il suo restauro si e’perso quello che era forse un dipinto storico.

In ogni caso la cappelluccia resta ancora li’ a testimoninza di un passato ingenuo, semplice, pratico e pieno di fede e a sfidare il futuro.

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Crocella

  Crocella  

Per quelli che venivano al Santuario invece da Capomoschiano il percorso era diverso. Il sentiero, piu’ irto ma piu’ largo, partiva dal cosidetto “Vicolo della Chiesa” a Capomoschiano, ufficialmente vicolo Salita Carita’ ed ora via Achille Belgeri dal nome del Capitano francese (in realta’ nato a Genova) ucciso nel  1861 per mano dei briganti.

Ancora oggi si puo’ ammirare nello spiazzale davanti alla Chiesa dell’Incoronata una edicola con l’effigie di una Madonna che fu  eretta in memoria del sacrificio del Belgeri. Prima del terremoto del 1980 questa effigie era posta in alto a fianco di un portone di una casa all’angolo alla fine del vicolo, dove inizia lo spiazzale antistante la chiesa dell’Incoronata. Essa fu spostata quando  la casa fu abbattuta dopo il terremoto e lo spiazzale allargato.

Come dicevamo il sentiero si arrampica su per la collina quasi verticalmente zigzagando tra piante di nocciole ed ulivi. A volte esso e’ stretto con rovi ai lati, in altre parti esso e’ ampio ed in leggera pendenza  mitigata da “scaloni” in pietra che hanno anche la funzione di trattenere l’acqua ed il terriccio in caso di pioggia. Si puo’ vedere come esso fosse un tempo guardando le foto di quando I Moschianesi portarono materiale da costruzine su al Santuario negli anni ’60. Esse sono consultabili nell’album “40 anni di foto” in questo sito web. Dopo la costruzione della strada asfaltata, anche questo sentiero e’ stato abbandonato e rovi e cesspugli ne hanno fatto da padrone fino al 2020 quando un gruppo di persone di Moschiano, il gruppo "mtb-adventure-Moschiano" amanti del ciclocross (mountain bike) hanno deciso di pulirlo e renderlo di nuovo passabile. A meta’ strada prima di arrivare al Santuario si possono vedere dei ruderi (due piloni in pietra) di un antico cancello ed una casa diroccata. Era il cosidetto “cancello ro maestro e’ musica”. Il nome deriva dalla consuetudine per I componenti delle bande musicali che si recavano al Santuario per allietare le feste del Lunedi’ in Albis oppure Pentecoste di sostare proprio in questo luogo per prendere fiato e magari ripassare qualche brano musicale. Poco prima di esso, in un altro tornante del sentiero, ci si imbatte in un altro reperto a forma di piccolo fabbricato con una cupola ed una porticina. E' il deposito di raccolta per l'acqua dell'antico acquedotto che una volta dalle Pezze portava l'acqua a Moschiano forse ancora funzionante.

Un po’ piu’ su, dopo qualche centinaio di metri dove la stradina svolge bruscamente a destra si puo’ trovare sul lato sinistro la cosidetta “Crocella”. Essa e’ una croce in ferro battuto non troppo grande  rivolta verso Moschiano, posta su un piedistallo di calce e pietre. Alla sua base una data 1876. 10 anni prima dell;incoronazione della Madonna. Da questa posizione guardando giu’ verso Sud si puo’ vedere tutta Moschiano ed in particolare il rione Capomoschiano proprio sotto nonche' tutto il vallo ed il nolano fino a Napoli. Anche questa struttura e’ rimasta abbandonata per anni ed I membri del mountain bike di Moschiano l'hanno restaurata. Il Santuario e’ solo un centinaio di metri piu’ su. Da questa posizione il panorama che si gode, specialmente al tramonto  e' da mozzafiato.

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Cappella Votiva

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