Pro Loco Michele Caputo
Moschiano (Av)
Associazione Culturale e Sociale apolitica e non a fini di lucro
Ultimo Aggiornamento 27 Settembre 2024
Amarcord Anni '70
Il Decennio che ci ha formato
1976
(Pubblicato 15 Agosto 2020)
Per prima cosa una correzione. Il nostro amico Ing Raffaele Achettino ci ha ricordato che il Campo di Raccolta fu fatto nella primavera del 1974 e non nel 1975. Mi scuso per la confusione. Ha inoltre ricordato che in uno dei tanti soffitti che pulimmo fu ritrovato un “cimelio storico”: un vecchio fucile fine ‘700/inizio ‘800 forse risalente all’invasione Francese. A suo tempo lo prese Don Peppino per farlo restaurare. Non sappiamo cosa ne sia stato in seguito.
Ringraziamo inoltre Raffaele che ci ha anche inviato una serie di foto che conserva in un CD. Sembra siano quasi tutte quelle che Don Peppino aveva attaccate al muro della sacrestia a Capomoschiano e a cui ho accennato in precedenza. Possono tutte essere viste nel nostro album fotografico degli anni ’70 cliccando qui. In particolare Don Peppino gia’ dal 69/70 aveva guidato un gruppo dei suoi ragazzi sul Monte Pizzone ed eretta una Croce di legno sotto la quale celebrava Messa. Da allora credo questo sia stato un evento annuale o quasi. Una foto in particolare la trovo molto bella e mi richiama a qualche foto di Don Lorenzo Milani. Quella dove celebra messa circondato dai suoi ragazzi.
Il ’76 era arrivato e noi eravamo in cerca di cose nuove. Si decise che quell’anno avremmo celebrato il carnevale in modo diverso. Memori delle celebrazioni degli anni ’60 (che ancora vagano nella mia memoria perche’ da bambino le mie zie mi portavano a guardarle dal balcone della famiglia Pacia in piazza) volevamo far rivivere la tradizione della “Zeza”. Ci si mise assieme e si organizzo’ di nuovo la cantata della Zeza, l’intreccio del palo e una “processione” per Moschiano tutti rigorosamente mascherati. Ricordo che per “il funerale di Carnevale” ci facemmo prestare I camici dai soci delle Congreghe di Capomoschiano e della Croce. Vedi Foto
In Estate con la decisione della Corte Costituzione del 1976 sulle cosidette “radio libere” venne anche a noi l’idea di crearne una su al Santuario. D’altra parte chi aveva una posizione migliore della nostra? Con l’aiuto economico di alcuni impreditori di Moschiano ed altre persone (tra gli altri Sabato Pacia, Gabriele Borrasi,Mons Olindo Pacia. e gli stessi Don Salvatore e Don Peppino) comprammo un trasmettitore non tanto potente ma abbastanza buono da poterci far sentire per il vallo ed oltre. Di sicuro lo si captava anche da Napoli. L’antenna era sul soffitto della Chiesa vicino all Croce mentre gli “Studi” erano nelle 2 stanze al primo piano sotto l’appartamento attuale del custode. Passammo tutta l’estate ad allestire gli studi con I classici cartoni delle uova a ricoprire I muri per renderli insonorizzanti (ancora arte di arrangiarsi). Poi un giorno di Settembre partimmo con le trasmissioni. Era nata Radio Onda Verde. Trasmettevamo all’inizio sui FM 97.00 MHz ma poi cambiammo su FM 101.1 MHz. Eravamo in onda tutti I giorni o quasi ma solo per poche ore nel pomeriggio data la distanza da Moschiano e gli impegni che ognuno di noi aveva. Il Sabato e la Domenica invece si trasmetta quasi tutto il giorno. Alternavamo canzoni, cronaca, discussioni di interesse generale, notizie sportive, etc. Qualche volta avevamo anche dei “servizi speciali” come quello sul 4 Novembre dove intervistammo e registrammo le testimonianze degli ultimi superstiti di Moschiano della grande guerra. Ad aiutarci e guidarci c’era un giornalista: Guido Sperandeo nipote del Vescovo Sua Ecc. Matteo Sperandeo. L’iniziativa ebbe un grande successo sopratutto nel vallo. Tutti volevano dediche, ascoltare I loro brani preferiti oppure semplicemte essere mentionati in radio. Ricordo che una volta venne anche a farci visita, con nostro sommo piacere, la Polizia di Lauro con il caro Maresciallo Trematerra. Un altro giorno invece avemmo delle diciamo “difficolta’ tecniche”. Qualcosa non andava. Il trasmettitore si accendava e spegnava saltuariamente. Non sapevamo che fare. Ci aiuto’ il Maresciallo Sabatino Trinchese di Ima che ci porto’ presso un ingegnere elettronico sul lago Patria per cercare di capire cosa fosse successo e se necessario aggiustare il trasmettitore. Non trovo’ alcun guasto ma ci diede alcune utili consigli per migliorare il segnale. Tornati alla Carita’ cercammo di capire dove fosse il guasto. Alla fine scoprimmo che il cavo sotto l’antenna si era allentato e con il vento la connessione non sempre c’era. Lo fissammo e tutto torno’ come prima. Ora potevamo far ascoltare a tutti “Sabato Pomeriggio” di Baglioni, “Ancora tu” di Battisti oppure canzoni un po’ piu’ impegnate come “La Locomotiva” di Guccini e tanti tanti altri brani.
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1976 Carnevale 2 |
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1976 Carnevale |